Hangout, Snapchat e Skype sicurezza senza implementare la crittografia end-to.-end. Questo è quello che emerge da un rapporto redatto da Amnesty International sulla sicurezza dei servizi di messaggistica. le tre applicazioni “incriminate” non adottano ancora sufficienti misure di sicurezza per la protezione della privacy dei loro utilizzatori.
Il rapporto è stato pubblicato il 21 Ottobre 2016 e all’intento dell’analisi è far emergere se le app che utilizziamo per lo scambio dei messaggi rispettino sufficienti misure di protezione della privacy. L’analisi ha coinvolto 11 app, le più utilizzate al mondo per i servizi di messaggistica. Ritenendo come ormai requisito minimale la crittografia end-to.-end emerge che solo 6 delle 11 app recensite supporta questo tipo di sicurezza di default.
Per 6 app su 11 la crittografia end-to-end non è implementata e se per prodotti minori questa mancanza potrebbe essere compresa per alcuni grandi prodotti l’assenza potrebbe stonare.
Sherif Elsayed-Ali responsabile del team per i diritti umani di Amnesty International spiega che:
“Se si pensa che i servizi di messaggistica istantanea siano privati, ci si trova in una grande sorpresa. In realtà le nostre comunicazioni sono sotto costante minaccia da parte dei cybercriminali e della sorveglianza delle autorità statali”.
Microsoft dal canto, chiamata in causa per la mancanza di Skype sicurezza, suo dichiara di essere coscente dell’importanza della crittografia nei servizi di messaggistica e indica gli sforzi comunque fatti da Skype per assicurare la sicurezza dei propri utenti.
Tra “i buoni” va sicuramente segnalato Facebook e Apple che con le loro applicazioni (Messenger,Whatsapp,FaceTime,IMessage) supportano la crittografia end-to-end.
Per la cronaca questa la classifica finale:
- Facebook: 73 / 100
- Apple: 67 / 100
- Telegram: 67 / 100
- Google: 53 / 100
- Line: 47/ 100
- Viber Media: 47 / 100
- Kakao: 40 / 100
- Microsoft: 40 / 100
- Snapchat: 26 / 100
- Blackberry: 20 / 100
- Tencent: 0 / 100
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